I miei libri

Siamo tutti influencer

Siamo tutti influencer

SIAMO TUTTI INFLUENCER racconta la rivoluzione segnata dalla disintermediazione, incarnata dal potere editoriale diffuso, ovvero dalla tendenza di ciascuno ad interloquire in modo diretto con individui, brand, governi, organizzazioni, associazioni, abbattendo spazi fisici e spazi temporali.

SIAMO TUTTI INFLUENCER racconta il cambiamento epocale rafforzato dalla necessità di catturare un’attenzione forse oggi persa per sempre. Così gli affetti speciali tipici della nuova era conversazionale si legano indissolubilmente agli effetti speciali e alle nuove dinamiche di coinvolgimento di realtà aumentata e virtuale. Una rivoluzione copernicana che ridefinisce linguaggi, formati, canali, regole di coinvolgimento e che riscrive le dinamiche del gioco legate ai consumi e alla socialità

Spider Brand

Spider Brand

Coraggioso, autentico, empatico. Con gli occhi aperti, le orecchie in ascolto, i piedi per terra e il cuore oltre l’ostacolo: questo è il marketing degli Spider-Brand. Un marketing che ha trasformato i linguaggi e le relazioni, i processi e persino gli organigrammi delle imprese, costringendole a ripensare non solo obiettivi e campagne, ma la loro stessa identità, per riuscire a intercettare l’attenzione – oggi più labile che mai – di una pluralità di pubblici. Gli Spider-Brand sono dinamici, proattivi, persino divisivi. Giocano in attacco non accontentandosi di tattiche difensive. Dicono la propria con coraggio e intervengono in prima persona nell’agone digitale e in quello politico. Visionari e aperti alle diversità, sono capaci di tradurre nella loro o¬ erta e nei loro messaggi anche gli aspetti più instabili della contemporaneità, arrivando a scalare interesse, reputazione e fatturato. Qualche volta cadono, ma in breve si rialzano perché sanno come reagire; e quando sbagliano sono pronti a imparare dagli errori e persino a chiedere scusa. In fondo la metamorfosi di Peter Benjamin Parker in Spider-Man è esattamente quella degli Spider-Brand: all’inizio di essi non ci si fi da, poi con la loro tela ben ancorata al territorio raggiungono in tempo reale ogni angolo del mondo, arrivando ad ascoltare, orientare e sostenere comunità di persone connesse e distratte. Proprio come l’Uomo Ragno.

G Factor

G Factor

Su Google, sulla sua storia e su come funziona si è scritto tanto. Ma è quasi sconosciuto l’impatto complessivo che i suoi servizi hanno sull’economia del nostro paese. Google di fatto rappresenta un particolare tipo di piattaforma che per propria natura cresce solo se fa crescere un ecosistema di imprese e lavoratori. Ma quali sono le realtà italiane che riescono ad avere successo lavorando con Google? Qual è il loro identikit? E come fanno a migliorare il posizionamento in rete, la rilevanza online e offline e quindi, di riflesso, i risultati di business, scalando interesse, fatturato e mercati? Il libro raccoglie decine di storie di pionieri dell’innovazione digitale, che per primi in Italia hanno iniziato ad applicare le tecnologie di internet ad altri settori e che grazie a esse sono riusciti a trasformare la loro azienda (o a crearne una nuova) facendo leva sull’inedita disponibilità a basso costo per le imprese di tecnologie sviluppate da altri. È questa disponibilità che gli autori chiamano G-Factor. Raccontare queste esperienze di successo non è un esercizio narrativo. È un modo per fornire esempi e idee a tutti gli imprenditori che ancora sono al di fuori dell’economia di internet. E vuole essere un modo per raccontare un pezzo di economia dinamico e contribuire a costruire il futuro dell’Italia.

Sei un genio

Sei un genio

Sei un genio! racconta la generazione dagli ‘Artigeni’, gli artigiani digitali che hanno idee geniali e le sanno mettere a frutto, e traccia il profilo di chi si rilancia con le nuove tecnologie, intercetta community, fidelizza clienti, vende online prodotti o servizi, scala interesse e fatturato. È un concentrato di quella (stra)ordinaria imprenditorialità che si annida ovunque. È un viaggio reale e virtuale nell’Italia che ce la fa, giorno dopo giorno, partendo da una idea. Perché è proprio l’idea innovativa – l’idea wow – a fare la differenza. Sei un genio! racconta le formule vincenti di una nuova generazione connessa al proprio lavoro grazie alla Rete. Artigiani e piccoli imprenditori, freelance e liberi professionisti, reti di imprese e di lavoratori digitali: oltre 150 eccellenze che hanno acceso imprese illuminando un paese, una comunità, un territorio. Sei un genio! è anche una cassetta degli attrezzi per realizzare la propria idea. Provando a scommettere sulla cosa più preziosa. Se stessi.

Vendere con la community

Vendere con la community

Dal fenomeno ai numeri, dai trend emergenti al ruolo dei social network, dalle micro-community ad alto potenziale fino a quelle in mobilità, questo libro è una cassetta degli attrezzi per operare con successo in un ecosistema digitale dove il dialogo non va inteso come una leva del marketing o della comunicazione, ma come un servizio imprescindibile, un presidio. E attenzione ai passi falsi! Identikit delle migliori community italiane, con schede dettagliate e interviste ai community manager

Social TV

Social TV

Volenti o nolenti, costretti alla sfida. Nell’anno che per tutti gli analisti internazionali sancirà il definitivo boom della Social TV (la televisione vissuta su più schermi in contemporanea e con l’occhio sempre rivolto a Internet) il mercato italiano dei contenuti televisivi deve evolvere per sopravvivere.

Devono farlo i broadcaster tradizionali e i loro fornitori di prodotto, sotto assedio, ma ancora custodi di brand consolidati e proprietari di ricche library. La loro posizione di forza non basta più a conquistare quel pubblico “giovane”, in cui gli americani convenzionalmente includono chiunque abbia meno di 54 anni.

Dall’altra parte della barricata, devono tuttavia evolvere anche i nuovi player che arrivano dal web, perlopiù anglosassoni. Google/YouTube, Apple, Netflix, Hulu, Amazon/LoveFilm, VEVO, Yahoo!, gli editori “pure digital” e le loro sponde social (Facebook e Twitter su tutti) godono del favore degli utenti più smaliziati, ma difettano di un modello di business consolidato.

Tutti insieme devono quindi confrontarsi con il desidero di interattività e personalizzazione dei telespettatori. Devono vincere battaglie di ascolti che non si svolgono più su un singolo schermo- totem in salotto, ma si declinano tra smartphone e tablet, pc e console di gioco, applicazioni e interazioni, log in e check-in. In parole povere devono agguantare l’audience su qualsiasi device Internet-connesso, per accontentare le esigenze di inserzionisti sempre meno attenti alla massa e sempre più in cerca invece di segmenti di consumatori fortemente engaged.

Social TV si rivolge tanto agli addetti ai lavori che operano in rete quanto ai neofiti interessati a capire cosa sta avvenendo con lo spostamento di baricentro della TV classica lineare verso la Connected TV. Come cambiano le strategie industriali, come cambiano i format e i palinsesti, come cambiano gli ascolti e le emittenti nell’epoca della Social TV? Scoprirlo vi avvicinerà al più importante dei cambiamenti in corso: l’evoluzione da spettatore passivo e analogico a spettatore partecipativo, interattivo e padrone del suo tempo televisivo.

Wwworkers

Wwworkers

Lasciano il posto fisso, mandando al diavolo il capo e l’azienda, e si mettono in proprio, grazie alle nuove tecnologie. Sono la generazione dei wwworkers, ovvero world wide workers, gente che dice basta e si inventa un lavoro tutto suo usando la rete.
E ce la fa!

Appassionati, fantasiosi, a proprio agio nel web (ma non necessariamente esperti), con conoscenze tecnologiche di base, non sempre giovani, sfruttano la rete per propagandare il proprio brand, cioè loro stessi. E ci riescono con metodi e modi originali e a costi davvero contenuti, per passione o per necessità, inventando i lavori più disparati. Ma tutti con un comune denominatore, privilegiare il work-life balance, ovvero conciliare la vita professionale con quella privata, far convivere bisogni e desideri.
Vuoi diventare un wwworker anche tu? Ecco come fare in 100 storie e 10 passi!

Tv fai da web

Tv fai da web

La Tv-fai-da-Web è una tv fatta in casa. Ormai l’antenna non serve più, bastano un computer, una telecamera e una connessione a banda larga. Al resto ci pensano le piattaforme come Mytube, Ustream ecc. che consentono di trasmettere dal proprio canale online contenuti video e audio. Nel giro di pochi anni il numero delle micro web tv è più che quadruplicato. Oggi si contano quasi duecento canali distribuiti in tutta Italia e attecchiti soprattutto lontano dai centri metropolitani. Le micro web tv accendono i riflettori su ciò che accade sottocasa, ma fanno anche il giro del mondo, raggiungendo gli italiani all’estero. Non hanno logiche di business e si autoalimentano, spesso con pochi spiccioli per comprare strumentazioni tecnologiche rigorosamente digitali ma a basso costo.

Abbabusiness

Abbabusiness

Generazione abba. Nelle imprese d’eccellenza, in Europa e nel mondo intero, sta uscendo allo scoperto la comunità LGBTQ+. Al bando la clandestinità di un tempo, questi lavoratori abba fanno sempre più spesso outing in azienda, dimostrando oggi apertamente un atteggiamento positivo e collaborativo e un pensare differente. Diventano così alleati di chi persegue il cambiamento, vero mantra per uscire dal pantano di una crisi tanto reale quanto percepita.
Così, in barba all’arretratezza di pensiero della società e spesso delle politiche sociali, si scopre nei fatti un nuovo profilo delle organizzazioni, tolleranti verso le differenze di genere, intese come arricchimento e creazione di valore. Per la propria cultura d’impresa e – soprattutto – per il proprio business. Mamma mia! Ecco il lato B delle imprese, che si rivela nei migliori ambienti di lavoro dove le persone sentono di poter essere autentiche, raccontandosi e mettendosi in gioco.
In questo saggio gli autori – due esperti di management e cultura di impresa – spiegano perché le organizzazioni più competitive scelgono di accogliere e di rispettare i collaboratori di tutti gli orientamenti sessuali.
Abbabusiness è una fotografia dell’impresa moderna. Ed è anche un invito che i due autori rivolgono a ciascun collaboratore: “Fai del tuo business un Abbabusiness. Esci allo scoperto e colora la tua azienda”.